Sviluppo e Sicurezza Informatica

L'Icann (Internet corporation for assigned names and numbers) agenzia internazionale no profit che gestisce i nomi e i domini dei siti internet, cioè l'assegnazione degli indirizzi attraverso i quali il World Wide Web è navigabile e fruibile da chiunque, e che certifica i vari registri locali dei nomi dei siti e la gamma dei domini di primo livello ( i vari .org .net .com nonchè quelli nazionali come .it o .fr.) ha deciso di abbandonare il suo ruolo centrale nel controllo di internet a favore di una governance globale.

Per chi non lo sapesse l'Icann è sì una agenzia no profit ma è controllata dal dipartimento del Commercio degli Stati Uniti.

Ovviamente gli ultimi scandali, Datagate in particolare, dovuti alle attività della NSA ( National Security Agenzy, «Agenzia per la Sicurezza Nazionale») e alle varie voci su un controllo (spionaggio, violazione della privacy?) dei siti internet, nonchè di qualsiasi attività di qualunque social network (nessuno esente), hanno giocato un ruolo predominante verso una radicale riforma affinchè si abbia una percezione più neutrale della Rete.

 Quindi a partire dall'anno prossimo verrà creata una nuova struttura di controllo in collaborazione con altre realtà globali.

In particolare dovrebbe giocare un ruolo di primaria importanza l'Unione Europea con capofila la Germania che, in una battuta della Cancelliera Angela Merkel, aveva ipotizzato un Web tutto Europeo.

Sarà un processo lento e con vari step a partire dal 21 al 27 marzo quando si terra a Singapore il meeting dell'Icann.

Se da un lato questa decisione è vista come un ulteriore sviluppo di Internet, che porterà benefici anche economici, per l'allargamento della platea di indirizzi che potranno creare nicchie di valore come già accadrà quest'anno (con l'introduzione di desinenze come .bike, .cab, .guru, .sexy, .single, con i quali sarà possibile una caratterizzazione più distintiva del dominio: atala.bike, cooperativa.taxi,  e così via)  dall'altra crescono le preoccupazioni per il rinnovarsi e il potenziarsi delle guerre digitali che già oggi hanno un ruolo predominante nei rapporti fra occidente e oriente (leggasi Cina e Russia).

Esiste un conflitto che oggi si combatte sotto forma di attacchi informatici che va al di là del semplice hacker a caccia di codici di carte di credito, e  coinvolge segreti industriali, militari ed economici in generale.

Se una volta queste guerre erano combattute con le spie in carne ed ossa oggi nel mondo digitale e virtuale vengono combattute da esperti di informatica, di matematica e fisica comodamente seduti davanti un video.

È gioco facile per questi esperti zampettare nel giardino del vicino, aiutati dalla potenza di calcolo di migliaia di utenti che utilizzano internet, soprattutto i non nativi digitali, che ignorano le più elementari precauzioni di sicurezza informatica.

Nasce la necessità di una maggiore consapevolezza da parte degli utenti internet dei pericoli reali che si corrono sul web, sia da parte dei singoli privati che a maggior ragione per le aziende che lavorano in rete.

I privati dovrebbero in tutti i modi proteggere i loro dati sensibili, a cominciare dai dati personali e continuare con i dati familiari e soprattutto le loro transazioni come l'acquisto di qualunque bene o servizio, tramite degli ottimi antivirus che proteggono da virus, spyware, worm e trojan.

Per le aziende il discorso si fa un po' più complicato tanto che esse dovrebbero affidarsi a esperti di sicurezza informatica e non al semplice Antivirus Free , valido per il singolo pc e non per una rete aziendale.

Gaspare Borsellino

MBLi S.r.l.